BANDO SOSTEGNO AGLI INVESTIMENTI DELLE PMI LOMBARDE

Il 07/02/2024 Regione Lombardia riaprirà la misura “Investimenti – Linea Sviluppo Aziendale” attivata nell’ambito dell’Azione 1.3.3. “Sostegno agli investimenti delle PMI”, del Pr Fesr 2021-2027.

Il bando ha l’obiettivo di agevolare l’attivazione di investimenti delle PMI e delle imprese a media capitalizzazione (MidCap) per favorire il rafforzamento della loro flessibilità produttiva ed organizzativa, anche in ottica di crescita dimensionale, e il potenziamento della relativa resilienza agli shock endogeni ed esogeni, con particolare riferimento al ricorso alle nuove tecnologie digitali.

A tal fine sono state individuate 2 aree di intervento:

a) Area 1 – Sviluppo aziendale Lombardia: si rivolge alle PMI e MidCap con Sede operativa in cui si intende realizzare l’investimento ubicata in Lombardia;

b) Area 2 – Sviluppo aziendale nelle aree destinatarie degli aiuti a finalità regionale: si rivolge alle PMI e MidCap con Sede operativa nelle aree destinatarie degli aiuti a finalità regionale.

SOGGETTI BENEFICIARI

Possono presentare domanda al bando sostegno agli investimenti PMI MidCap in possesso dei seguenti requisiti:

  • costituite, iscritte e attive nel Registro delle Imprese con almeno due bilanci depositati alla data di presentazione della domanda di finanziamento
  • con una sede operativa in Lombardia al momento della concessione della garanzia regionale; solo per l’accesso all’Area 2 – Sviluppo aziendale nelle aree destinatarie degli aiuti a finalità regionale, la sede deve essere ubicata nelle zone elencate nell’allegato 1 alla delibera di Giunta regionale n. 6225 del 4 aprile 2022, disponibile in allegato
  • con rating da 1 a 10 secondo la metodologia di Credit Scoring su dati storici del Modello di valutazione per il calcolo della probabilità di inadempimento del Fondo Centrale di Garanzia.

Sono ammissibili i seguenti progetti:

a) che comportino investimenti da realizzarsi nell’ambito di piani di sviluppo aziendale finalizzati all’ammodernamento e ampliamento produttivo;

b) di importo minimo dell’investimento pari a euro 100.000,00 e massimo agevolabile (tra Finanziamento assistito da Garanzia e Contributo) pari a euro 3.000.000,00;

c) per le PMI possono consistere in un investimento in attivi materiali e/o immateriali, per installare un nuovo stabilimento, ampliare uno stabilimento esistente, diversificare la produzione di uno stabilimento mediante prodotti nuovi aggiuntivi o trasformare radicalmente il processo produttivo complessivo di uno stabilimento esistente;

d) Per le MidCap il Progetto potrà consistere in un investimento in attivi materiali e/o immateriali relativo;

e) devono essere realizzati unicamente presso una Sede operativa oggetto del Progetto ubicata in Lombardia.

SPESE AMMISSIBILI

Sono ammissibili le seguenti tipologie di spese:

a) acquisto e installazione di macchinari, impianti di produzione, attrezzature, hardware e arredi, necessari per il conseguimento delle finalità progettuali;

b) acquisto di software e licenze d’uso; costi per servizi software di tipo cloud e saas per un periodo non superiore ai 12 mesi di servizio;

c) acquisizione di marchi, brevetti e licenze di produzione;

d) opere murarie, opere di bonifica e impiantistica se direttamente correlate e funzionali all’installazione dei beni di cui alla voce a).

L’AGEVOLAZIONE

L’Agevolazione prevista dal presente bando si compone di:

a) una Garanzia regionale gratuita su un Finanziamento a medio-lungo termine erogato dai Soggetti finanziatori e finalizzato ad ottenere le risorse finanziarie necessarie per l’investimento;

b) un Contributo determinato come percentuale del totale delle spese ammissibili.

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CREDITO D’IMPOSTA ZES 2024

Il credito d’imposta ZES 2024 rappresenta una grande occasione per molte aziende che operano nel Mezzogiorno d’Italia. Uno strumento per incentivare gli investimenti delle imprese e per rilanciare un territorio che ha bisogno di crescita economica.

DI COSA PARLA

Il credito d’imposta ZES 2024 è un credito pensato per le aziende che operano nella cosiddetta Zona Economica Speciale, ovvero l’area in cui lo stato incoraggia con agevolazioni e benefici gli investimenti e l’imprenditoria, utilizzabile per compensare tasse e oneri fiscali. Si tratta di un tax credit pensata per rilanciare l’economia meridionale, visto che va ad intervenire sulle aziende che investono sulle loro sedi produttive nelle regioni del Sud: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.

I SOGGETTI BENEFICIARI

I beneficiari del credito d’imposta ZES 2024 sono le imprese che investono nell’acquisto o nel leasing di beni strumentali per le loro sedi produttive nelle Regioni del Sud. Non sono molti i comparti esclusi dal provvedimento, il tax credit si può applicare a quasi tutte le aziende a prescindere dal settore in cui operano.

Sono escluse dal credito d’imposta ZES 2024 solo quelle aziende che si trovano in stato di liquidazione (o in condizioni equiparabili) e quelle che operano nei seguenti settori:

Finanziario/creditizio;
Assicurativo;
Navale;
Energetico;
Siderurgico;
Fibre sintetiche;
Carbonifero;
Dei trasporti.

COME FUNZIONA

Al beneficiario si riconosce un credito nei confronti dello stato, tale credito può poi essere recuperato “scalandolo” dalle tasse. Si tratta, in sostanza, di uno “sconto fiscale” per le aziende che investono nel Mezzogiorno.

L’AGEVOLAZIONE

Ogni azienda riceverà un credito pari a una certa percentuale della cifra investita nell’acquisto e nel leasing di beni strumentali destinati a potenziare le strutture produttive già esistenti o da realizzare (sempre a patto che si trovino al Sud).

La percentuale che determina l’entità dell’agevolazione varia in base alle dimensioni dell’azienda (aumenta al decrescere delle dimensioni) e alla regione in cui si trova. Se prendiamo ad esempio il caso della Campania, vediamo come la percentuale sulla quale viene calcolato il credito d’imposta ZES 2024 va dal 40% attribuito alle grandi imprese, al 50% delle medie, fino ad arrivare al 60% previsto per le piccole imprese. Puglia, Sicilia e Calabria hanno numeri sovrapponibili, mentre nel caso delle altre regioni le percentuali scendono. In Sardegna, Molise e Basilicata per esempio, le grandi imprese partono dal 30%, le medie imprese arrivano al 40% e le piccole al 50%. L’Abruzzo, infine, è un caso a sé stante, con uno schema 15%, 25% e 35%.

Gli importi agevolabili, su cui si andrà a calcolare il credito, devono essere compresi tra un minimo di 200 mila euro e un massimo di 100 milioni di euro.

INVESTIMENTI AGEVOLABILI

Il credito d’imposta ZES 2024 si calcola in percentuale sul valore degli investimenti effettuati per l’acquisto e il noleggio di beni strumentali (nuovi macchinari, apparecchiature, impianti e attrezzature) e anche per l’acquisizione o l’ampliamento degli immobili necessari al piano di investimenti presentato dall’impresa all’atto della domanda.

Il credito d’imposta ZES 2024, essendo un tax credit, potrà essere usato in compensazione delle tasse. Inoltre l’importo del credito di imposta può essere cumulato con altre agevolazioni statali che riguardano gli stessi investimenti (sempre nel rispetto delle normative europee sulla materia).

SCADENZE

Il credito d’imposta ZES 2024 viene calcolato sugli investimenti realizzati dal 1 gennaio al 15 novembre 2024. Vengono finanziati tutti gli interventi fino a esaurimento del fondo.

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BONUS EXPORT DIGITALE PLUS

Il bando Bonus Export Digitale Plus è l’incentivo che sostiene le microimprese manifatturiere, nelle attività di internazionalizzazione, attraverso l’acquisizione di soluzioni digitali per l’export.

L’incentivo è gestito da Invitalia e promosso dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale con l’Agenzia ICE con Bando dell’8 gennaio 2024.

 

I BENEFICIARI

Possono beneficiare del bando export digitale le micro e piccole imprese manifatturiere (codice ATECO sezione C) con sede in Italia, anche aggregate in reti o consorzi.

Alle reti e ai consorzi devono aderire almeno cinque micro e piccole imprese dal momento della domanda di concessione sia al momento della richiesta di erogazione.

Le micro e piccole imprese che presentano domanda, anche aderenti a reti o consorzi, devono possedere i seguenti requisiti:

a) Avere meno di 50 dipendenti e fatturato annuo o totale di bilancio non superiore a 10 milioni di euro;

b) Aver avviato da almeno un anno la fatturazione di prodotti commerciali;

c) Avere sede legale od operativa e stabilimento produttivo in Italia;

d) Operano nel settore manifatturiero, codice Ateco C;

e) Sono attive, regolarmente iscritte nel Registro delle Imprese, iscritte presso INPS o INAIL con DURC regolare.

Le imprese che hanno ottenuto l’agevolazione sul bando BONUS EXPORT DIGITALE possono richiedere questo nuovo contributo solo se hanno completato l’iter agevolativo e hanno rendicontato nei termini. Le imprese a cui è stato assegnato il “Bonus per l’Export Digitale” ma che sono state destinatarie di provvedimenti di revoca, di decadenza per rinuncia o per mancata rendicontazione non possono accedere a questo contributo.

SPESE AMMISSIBILI

Sono ammissibili al contributo di cui al presente bando export digitale le seguenti spese:

a) spese per consulenze finalizzate all’adozione di soluzioni digitali, comprese la progettazione e personalizzazione di processi e soluzioni architetturali informatiche funzionali ai percorsi di internazionalizzazione;

b) spese per la realizzazione di sistemi di e-commerce verso l’estero;

c) spese per la realizzazione di sistemi di e-commerce ;

d) spese per la realizzazione di servizi accessori all’ e-commerce quali quelli di smart payment, predisposizione di portfolio prodotti, traduzioni, shooting fotografici, video making, web design e content strategy;

e) spese per la realizzazione di una strategia di comunicazione, informazione e promozione per il canale dell’export digitale, con specifico riferimento al portafoglio prodotti, ai mercati esteri e ai siti di vendita online prescelti;

f) spese per digital marketing finalizzate a sviluppare attività di internazionalizzazione: campagne di promozione digitale, SEO, costi di backlink e di SEM, campagne di content marketing, inbound marketing, di couponing e costi per il rafforzamento della presenza sui canali social; spese di lead generation e lead nurturing;

g) servizi di CMS (Content Management System): restyling di siti web siano essi grafici e/o di contenuti volti all’aumento della presenza sui mercati esteri;

h) spese per l’iscrizione e/o l’abbonamento a piattaforme SaaS (Software as a Service) per la gestione della visibilità e spese di content marketing, quali strumenti volti a favorire il processo di esportazione;

i) spese per servizi di consulenza per lo sviluppo di processi organizzativi e di capitale umano finalizzati ad aumentare la presenza sui mercati esteri;

j) spese per l’upgrade delle dotazioni di hardware necessarie allo sviluppo di processi di cui alle precedenti lettere a) e i);

Sono ammissibili esclusivamente titoli di spesa in formato elettronico emessi, in data successiva alla presentazione della domanda di contributo, da fornitori inseriti nell’elenco del Bando.

 

SPESE ESCLUSE

Non sono, in ogni caso, ammissibili al contributo le seguenti voci di spesa:

a) le spese per l’acquisto generico di hardware che non rientrino nelle necessità di cui al comma 1, lettera j) del presente articolo;
b) le spese per imposte, tasse e oneri sociali;
c) le spese legali e notarili;
d) le spese relative alle ordinarie attività amministrative, aziendali o commerciali;
e) le spese per costi diretti relativi all’acquisizione o alla registrazione e alla tutela della proprietà intellettuale.

 

L’AGEVOLAZIONE

Il contributo è concesso, nell’ambito del regolamento de minimis, nella seguente distinzione:

a) alle micro e piccole imprese per un importo pari a euro 10.000,00, a fronte di spese ammesse di importo non inferiore, al netto dell’IVA, ad euro 12.500,00;

b) alle reti soggetto e ai consorzi, costituiti da almeno cinque imprese, per un importo pari a euro 22.500,00, a fronte di spese ammesse di importo non inferiore, al netto dell’IVA, ad euro 25.000.

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FONDO PERDUTO PER RISTORANTI E PASTICCERIE

Dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali (Mipaaf) è stata introdotta una misura finalizzata a promuovere incentivi per ristoranti e pasticcerie, valorizzando il patrimonio agroalimentare ed enogastronomico italiano mediante l’erogazione dei contributi a fronte di investimenti in macchinari o per favorire l’assunzione in apprendistato.

I BENEFICIARI

Possono beneficiare dell’agevolazione le imprese della ristorazione, le pasticcerie e gelaterie aventi:

Codice Ateco 56.10.11 “ Ristorazione con somministrazione”, iscritte nel registro delle imprese da almeno 10 anni o, alternativamente, che abbiano acquistato prodotti certificati DOP, IGP, SQNPI, SQNZ e prodotti biologici per almeno il 25% del totale dei prodotti alimentari acquistati nei 12 mesi precedenti (tra il 30 agosto 2021 e il 30 agosto 2022);

Codice Ateco 56.10.30 “Gelaterie e pasticcerie” e 10.71.20 “Produzione di pasticceria fresca”, iscritte nel registro delle imprese da almeno 10 anni o che abbiano acquistato prodotti certificati DOP, IGP, SQNPI, SQNZ e prodotti biologici, nei 12 mesi precedenti (tra il 30 agosto 2021 e il 30 agosto 2022), per almeno il 5% sul totale.

i beneficiari per ottenere incentivi per ristoranti e pasticcerie devono in ogni caso:

– essere nel pieno e libero esercizio dei propri diritti, non sono in liquidazione volontaria e non sono sottoposte a procedura concorsuale o a qualsiasi altra situazione equivalente ai sensi della normativa vigente;

– non essere in situazione di difficoltà, così come definita dal regolamento di esenzione;

– essere iscritte presso INPS o INAIL e hanno una posizione contributiva regolare, così come risultante dal documento unico di regolarità contributiva (DURC);

– essere in regola con gli adempimenti fiscali;

– non aver restituito le somme eventualmente dovute a seguito di provvedimenti di revoca di agevolazioni concesse dal Ministero;

– non aver ricevuto e successivamente non rimborsato o depositato in un conto bloccato aiuti individuati quali illegali o incompatibili dalla Commissione europea ai sensi del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 23 maggio 2007 («Impegno Deggendorf»).

SPESE AMMISSIBILI

Sono ammesse due tipologie distinte e alternative di intervento:

– acquisto di macchinari professionali e beni strumentali all’attività di impresa nuovi di fabbrica, organici e funzionali all’attività svolta. I beni acquistati devono essere mantenuti nello stato patrimoniale dell’impresa per almeno tre anni dalla data di concessione del contributo. Le spese devono essere sostenute DOPO l’invio della domanda di agevolazione;

– spese relative alla remunerazione lorda relativa all’inserimento nell’impresa, con contratto di apprendistato, di uno o più giovani diplomati nei servizi dell’enogastronomia e dell’ospitalità alberghiera.

I giovani diplomati devono essere in possesso dei seguenti requisiti:

– aver conseguito un diploma di istruzione secondaria superiore presso un Istituto professionale di Stato per l’enogastronomia e l’ospitalità alberghiera (IPSEOA) da non oltre cinque anni;
– non aver compiuto, alla data di sottoscrizione del suddetto contratto di apprendistato, i trenta anni di età.

Sono escluse dall’agevolazione per gli incentivi per ristoranti e pasticcerie le seguenti voci di spesa:

  • l’acquisto di componenti, pezzi di ricambio o parti di macchinari, impianti e attrezzature che non soddisfano il requisito dell’autonomia funzionale;
  • terreni e fabbricati, incluse le opere murarie di qualsiasi genere, ivi compresi gli impianti idrici, elettrici, di allarme, di riscaldamento e raffreddamento;
  • mezzi targati;
  • beni usati o rigenerati;
  • utenze di qualsiasi genere, ivi compresa la fornitura di energia elettrica, gas, etc.;
  • imposte e tasse;
  • contributi e oneri sociali di qualsiasi genere;
  • buoni pasto;
  • costi legali e notarili;
  • consulenze di qualsiasi genere;
  • spese non direttamente finalizzate all’attività dell’impresa.

 

L’AGEVOLAZIONE

Il fondo prevede l’erogazione di un contributo in conto capitale non superiore al 70% delle spese totali ritenute ammissibili e nel limite massimo di 30.000,00 euro per singola impresa.

 

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BANDO CONNESSI 2024

Il bando Connessi 2024 persegue l’obiettivo di sostenere lo sviluppo commerciale sui mercati per l’export attraverso la progettazione e l’adozione di interventi di marketing digitale, nonché l’aumento delle competenze interne delle aziende sui temi del digital export.

I BENEFICIARI

Possono beneficiare delle agevolazioni del bando le micro, piccole o medie imprese aventi sede legale e/o unità locali iscritte al Registro Imprese della Camera di commercio di Milano, Monza Brianza e Lodi, attive in qualsiasi settore e titolari di un sito internet/e-commerce redatto in almeno una lingua differente dall’italiano, attivo e pienamente operativo con dominio registrato prima del 01/07/2023 e con almeno uno dei seguenti canali digitali già attivi ed operativi:

  • una pagina aziendale/di prodotto su un marketplace internazionale oppure una o più pagine social aziendali (es. Facebook, Tiktok, Instagram, Linkedin…)

 

Le imprese assegnatarie del contributo, avranno l’obbligo di partecipare al corso di formazione erogato gratuitamente da Promos Italia.

Si avvisa, inoltre, che non potranno essere considerate ammissibili al contributo le imprese che sono state assegnatarie di un contributo a valere su uno dei Bandi:

  • CONtributi per lo Sviluppo di Strategie digitali per i mercati globali – CONneSSi Anno 2021
  • CONtributi per lo Sviluppo di Strategie digitali per i mercati globali – CONneSSi Anno 2022
  • CONtributi per lo Sviluppo di Strategie digitali per i mercati globali – CONneSSi Anno 2023

 

SPESE AMMISSIBILI

Sono considerati ammissibili, ai fini della partecipazione al bando, i costi per le seguenti attività:

  • Acquisire servizi finalizzati alla pianificazione ed implementazione di corrette strategie di marketing digitale in ottica internazionale;
  • Ottimizzare il proprio posizionamento online e implementare azioni di promozione online sui mercati internazionali in grado di ottimizzare la presenza dell’azienda sui propri canali di comunicazione digitale;
  • Migliorare la visibilità dell’azienda all’interno dei Social Network per aumentarne l’attrattività verso utenti/clienti internazionali e testare nuove soluzioni di vendita online sui mercati internazionali messe a disposizione dalla diffusione sempre più rapida delle piattaforme social in ottica commerciale

 

A. Attività di Digital Marketing:

Spese per l’implementazione di una strategia di marketing digitale volta a aumentare la visibilità dell’azienda a livello digitale tra cui:

– Content marketing (creazione e distribuzione di contenuti rilevanti, come articoli, blog, ecc),
– Social Media Marketing su pagine aziendali (creazione e pubblicazione di contenuti, interazione con i follower e misurazione delle prestazioni su piattaforme di social media come Facebook, Instagram, Twitter…..)
– Display Advertising (creazione di annunci grafici, selezione di piattaforme e rete di annunci, test creativi A/B, retargeting- escluse spese di campagna)
– Email marketing (creazione, pianificazione ed invio di messaggi promozionali, \informative o di relazione tramite email a potenziali target – esclusi canoni di abbonamento a piattaforme che offrano questo servizio).
Il preventivo dovrà contenere una descrizione dettagliata delle attività da realizzare. In fase di rendicontazione dovrà essere presentato un documento riassuntivo di attività realizzate, performance e mercati target raggiunti.

L’importo massimo ammissibile per questa voce di spesa è di € 6.000,00 + Iva.

B. Campagne di promozione sui principali motori di ricerca, marketplace e/o canali social

Le spese ammissibili in questa tipologia devono essere obbligatoriamente realizzate sul sito/ portale e-commerce / pagine social di titolarità dell’azienda.
Le spese incluse in questa tipologia sono relative esclusivamente all’acquisto di ADV su canali digitali e ad eventuali spese di gestione della/e campagna/e medesima/e da parte di fornitori terzi.

L’importo massimo ammissibile per questa voce di spesa è di € 8.000,00 + Iva.

B.1) Campagne gestite autonomamente con acquisto ADV da parte dell’azienda richiedente

Spese sostenute direttamente dall’azienda per l’acquisto di ADV (senza utilizzo di fornitori a supporto della realizzazione delle campagne), per campagne di promozione attraverso i principali motori di ricerca (es. Google), marketplace (es. Amazon, Zalando…) o piattaforme social (Facebook, Linkedin) indirizzate ai mercati internazionali.
In fase di presentazione del progetto non è necessaria la compilazione del preventivo, ma l’azienda dovrà presentare uno o più screenshot delle campagne che verranno realizzate nel corso delle attività, in cui sia chiaramente evidenziato l’arco temporale di svolgimento, il budget allocato su ciascun canale e i mercati esteri su cui verranno focalizzate le campagne.
In fase di rendicontazione l’azienda dovrà documentare l’effettiva realizzazione delle campagne di promozione, presentando le fatture ricevute dalle società proprietarie dei canali selezionati (es. Google, Facebook, Linkedin etc…) in cui sia chiaramente indicato il/i mercato/i target dell’azione svolta e allegare un prospetto riassuntivo che contenga tutte le metriche registrate durante la campagna.

B.2) Campagne totalmente realizzate da fornitori

Spese sostenute con fornitori di servizi digitali a cui vengono demandate entrambe le attività di:

a) creatività, pianificazione, gestione, realizzazione e monitoraggio delle campagne;
b)acquisto di ADV per campagne di promozione attraverso i principali motori di ricerca, marketplace o piattaforme social indirizzate ai mercati internazionali.
In questa fattispecie il budget dedicato alle spese di cui al punto a) dovrà essere uguale o inferiore a 30% del valore complessivo dell’attività.

Il preventivo del fornitore dovrà indicare chiaramente la distinzione tra l’importo dedicato all’acquisto di advertising e quanto destinato alle fasi di pianificazione, gestione e monitoraggio e dovrà dare evidenza dei canali di promozione da utilizzare e i mercati esteri su cui verranno incentrate le campagne Adv.
In fase di rendicontazione l’azienda dovrà documentare l’effettiva realizzazione delle campagne di promozione pianificate, presentando sia le fatture del fornitore selezionato, sia quelle che il fornitore ha ricevuto dalle società proprietarie dei canali di comunicazione selezionati (es. Google, Facebook, Linkedin etc…), in cui sia chiaramente indicato il/i mercato/i target dell’azione svolta; dovrà, inoltre, dare evidenza del mercato/dei mercati internazionali su cui sono state realizzate le attività di ADV e allegare un prospetto riassuntivo che contenga tutte le metriche registrate durante la campagna.

B.3) Campagne gestite da fornitore, con acquisto di ADV da parte dell’impresa richiedente

Spese sostenute con fornitori di servizi digitali a cui vengono demandate le attività di, creatività, pianificazione, gestione, realizzazione e monitoraggio di campagne di promozione; mentre le spese di acquisto ADV per tali campagne saranno sostenute direttamente dall’impresa richiedente.
Le campagne saranno realizzate attraverso i principali motori di ricerca (es. Google), marketplace (es. Amazon…) o piattaforme social (Facebook, Linkedin) indirizzate ai mercati internazionali.

In fase di presentazione del progetto l’azienda dovrà presentare:

a) preventivo del fornitore prescelto per le spese di creatività, pianificazione, gestione, realizzazione e monitoraggio della/e campagna/e.
b) uno o più screenshot di pianificazione delle campagne ADV che verranno realizzate nel corso delle attività (ed i cui costi saranno sostenuti direttamente dall’impresa), in cui sia chiaramente evidenziato l’arco temporale di svolgimento, il budget allocato su ciascun canale ed i mercati esteri su cui verranno focalizzate le campagne di promozione.
In questa fattispecie il budget dedicato alle spese di cui al punto a) dovrà essere uguale o inferiore al 30% del valore complessivo dell’attività data dalla somma delle spese di cui ai punti a)+b).

C. ATTIVITA’ di SEO (Search Engine Optimization) e SEM (Search Engine Marketing)

Devono essere realizzate sul sito/e-commerce di titolarità dell’azienda.
Spese sostenute per migliorare l’indicizzazione ed il posizionamento all’interno dei motori di ricerca del sito internet (es. Google, Bing etc…), al fine di aumentare il traffico da parte di potenziali interlocutori esteri. Saranno considerate ammissibili solo le spese per i seguenti interventi:

  • Analisi del Sito Web,
  • Ricerca delle Parole Chiave,
  • Ottimizzazione On-Page,
  • Creazione di Contenuti di Qualità,
  • Link Building,
  • Ottimizzazione per Dispositivi Mobili,
  • Ottimizzazione della Velocità del Sito,
  • Monitoraggio e Analisi,
  • Rapporti e Comunicazione,
  • Ottimizzazione per la Voice Search,
  • Gestione delle Recensioni,
  • Strategia di Contenuto a Lungo Termine,
  • Ottimizzazione per i Rich Snippets.

In fase di domanda l’azienda dovrà presentare un preventivo del fornitore in cui vengano dettagliate le attività ed il sito internet dell’azienda su cui verranno realizzate.
In fase di rendicontazione dovrà essere inclusa una breve relazione che analizzi la variazione degli accessi al sito nel periodo di intervento ed il numero di backlinks generati attraverso le attività realizzate.

L’importo massimo ammissibile per questa voce di spesa è di € 6.000,00 + Iva

NON sono considerate ammissibili spese per promozione nel mercato italiano. NON sono inoltre considerate ammissibili le spese relative alle seguenti attività:
– assistenza per acquisizione certificazioni (es. ISO, EMAS, ecc.);
– predisposizione/aggiornamento/traduzione del sito internet aziendale, acquisizione di strumenti per predisporre il proprio e-commerce aziendale (es Magento,  Prestashop …);
– spese per Hostinge/o acquisizione di strumenti di client management;
– in generale, supporto e assistenza per adeguamenti a norme di legge o di consulenza/assistenza relativa, in modo preponderante, a tematiche di tipo fiscale, finanziario o giuridico;
– formazione obbligatoria ai sensi della normativa vigente.
– spese per shooting fotografici di prodotti adibiti all’inserimento di un catalogo/banner e display fieristici offline
– spese per riprese video e relativi costi di attrezzatura/personale
– canoni per l’inserimento dei prodotti dell’azienda in piattaforme e-commerce/marketplace o di prenotazione online
– qualsiasi altra spesa non riconducibile a quanto elencato nel paragrafo precedente.

L’AGEVOLAZIONE

Le risorse finanziarie complessivamente messe a disposizione per l’agevolazione sono pari a euro 2.500.000,00.

L’agevolazione consiste nella concessione di un contributo a fondo perduto pari al 60% delle spese considerate ammissibili al netto di IVA, fino a un massimo di 10.000,00 euro per interventi di investimento minimo pari a euro 5.000,00.

I FORNITORI

Ai fini del presente bando, i fornitori abilitati ad erogare i servizi ammissibili possono essere:

a) imprese, fondazioni, enti operanti nel campo del digital marketing e della consulenza, aventi sede legale in uno Stato europeo, attive ed iscritte alla CCIAA
di propria competenza in data non successiva al 31/12/2021;
b) Liberi professionisti titolari di Partita Iva rilasciata non oltre il 31/12/20219, aventi residenza fiscale in uno Stato dell’Unione Europea, Svizzera e Regno
Unito.
c) Camere di Commercio Italiane all’estero, se ufficialmente riconosciute da Asso camere estero
d) imprese proprietarie e/o concessionarie esclusiviste delle piattaforme di vendita e/o piattaforme social (es. Amazon, Meta, Linkedin, Google,…)

Per le categorie di cui al punto a) e b) il fornitore è tenuto a produrre un’autocertificazione DSAN (Dichiarazione Sostitutiva di Atto Notorio) come da Allegato
D/E (redatta in lingua inglese o italiana) attestante il possesso di almeno 2 tra le seguenti certificazioni in corso di validità11 (Google Analytics, Google ADS, Facebook Blueprint, Microsoft Advertising, Hubspot Academy liv. avanzato, LinkedIn Marketing Solutions e/o Linkedin Marketing Strategy)

L’autocertificazione, firmata digitalmente dal legale rappresentante del fornitore, deve essere allegata dall’impresa richiedente in fase di domanda di contributo.

Solo per i fornitori liberi professionisti o stranieri, che non siano in possesso di firma digitale, è ritenuto ammissibile l’invio della dichiarazione DSAN con firma autografa del fornitore accompagnata da un documento di identità e firmata digitalmente del legale rappresentante dell’impresa richiedente il contributo.

Per le categorie c) – d) non è richiesta autocertificazione.

Si specifica inoltre che i fornitori di beni e servizi non possono essere anche soggetti beneficiari del bando.

Inoltre, non possono essere fornitrici di beni e di servizi imprese o soggetti che siano in rapporto di collegamento, controllo e/o con assetti proprietari sostanzialmente coincidenti con i beneficiari.
Per assetti proprietari
sostanzialmente coincidenti si intendono tutte quelle situazioni che – pur in presenza di qualche differenziazione nella composizione del capitale sociale o nella ripartizione delle quote – facciano presumere la presenza di un comune nucleo proprietario o di altre specifiche ragioni attestanti costanti legami di interessi anch’essi comuni (quali ad esempio legami di coniugio, di parentela, di affinità, partnership sul progetto oggetto di contributo), che di fatto si traducano in condotte costanti e coordinate di collaborazione e di comune agire sul mercato.

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SABATINI CONTRIBUTO BENI STRUMENTALI

La Sabatini contributo beni strumentali è destinata a Micro, piccole e medie imprese che alla data della presentazione della domanda siano in possesso dei seguenti requisiti:

  • abbiano una sede operativa localizzata in Italia1 nella quale dovrà essere realizzato l’investimento;
  • siano regolarmente costituite ed iscritte al Registro delle Imprese;
  • siano nel pieno e libero possesso dei propri diritti non essendo in liquidazione volontaria o sottoposte a procedure concorsuali;
  • non rientrino tra i soggetti che hanno ricevuto e non rimborsato aiuti individuati quali illegali o incompatibili dalla Commissione Europea (Deggendorf)
  • non rientrino tra le imprese in difficoltà ai sensi della normativa europea.

COSA SI PUÒ AGEVOLARE

Sono ammissibili con la SABATINI CONTRIBUTO BENI STRUMENTALI investimenti ad uso produttivo, di nuova fabbricazione, anche tramite leasing finanziario, che presentano un’autonomia funzionale, da avviare successivamente alla richiesta di finanziamento e relativi a:

    • macchinari;
    • impianti;
    • beni strumentali;
    • attrezzature;
    • hardware, software e tecnologie digitali (ICT).

Tutti i beni oggetto dell’investimento devono essere classificabili nell’attivo dello stato patrimoniale alle voci B.II.2, B.II.3, B.II.4 dell’art. 2424 c.c. e devono essere destinati a strutture produttive già esistenti o da impiantare localizzate sul territorio nazionale.

Non sono ammessi alla SABATINI CONTRIBUTO BENI STRUMENTALI: terreni e fabbricati; commesse interne; macchinari, impianti ed attrezzature usati; spese di funzionamento; beni di importo inferiore a 516,46 euro; beni già consegnati in “prova” o in “conto visione” presso il cliente; impianti elettrico/idraulico in quanto non hanno autonomia funzionale; macchine rigenerate in quanto non hanno il requisito di “nuovo di fabbrica”.

Gli investimenti devono essere:

    • conclusi entro un periodo massimo di 12 mesi dalla data di stipula del finanziamento stesso;
    • capitalizzati;
    • di importo complessivo minimo di 20.000 e massimo 4 milioni di euro
    • mantenuti nell’unità produttiva per almeno tre anni dal momento di completamento dell’investimento.

Al fine di favorire la transizione del sistema produttivo alla manifattura digitale e incrementare l’innovazione e l’efficienza del sistema imprenditoriale, la Nuova Sabatini ammette ai finanziamenti con contributi statali maggiorati anche i progetti aventi come finalità la realizzazione degli investimenti in tecnologie digitali di cui all’articolo 1, comma 55, della legge 11 dicembre 2016, n. 232 (industria 4.0), compresi gli investimenti in big data, cloud computing, banda ultralarga, cybersecurity, robotica avanzata e meccatronica, realtà aumentata, manifattura 4D, Radio frequency identification (RFID) e sistemi di tracciamento e pesatura dei rifiuti.

Per “investimenti in tecnologie digitali e in sistemi di tracciamento e pesatura dei rifiuti”, si intendono gli investimenti in beni materiali e immateriali elencati negli Allegati n. 6/A e n. 6/B alla circolare ministeriale n. 14036 del 15 febbraio 2017.

Per ottenere il contributo SABATINI CONTRIBUTO BENI STRUMENTALI maggiorato, i “Beni strumentali il cui funzionamento è controllato da sistemi computerizzati o gestito tramite opportuni sensori e azionamenti” di cui alla prima parte dell’allegato 6/A, devono – senza eccezioni – essere dotati di tutte e cinque le seguenti caratteristiche:

  1. controllo per mezzo di CNC (Computer Numerical Control) e/o PLC (Programmable Logic Controller);
  2. interconnessione ai sistemi informatici di fabbrica con caricamento da remoto di istruzioni e/o part program;
  3. integrazione automatizzata con il sistema logistico della fabbrica o con la rete di fornitura e/o con altre macchine del ciclo produttivo;
  4. interfaccia tra uomo e macchina semplici e intuitive;
  5. rispondenza ai più recenti parametri di sicurezza, salute e igiene del lavoro.

Le stesse macchine devono essere dotate anche di almeno due su tre delle seguenti caratteristiche:

  • sistemi di telemanutenzione e/o telediagnosi e/o controllo in remoto;
  • monitoraggio continuo delle condizioni di lavoro e dei parametri di processo medianteopportuni set di sensori e adattività alle derive di processo;
  • caratteristiche di integrazione tra macchina fisica e/o impianto con la modellizzazione e/o la simulazione del proprio comportamento nello svolgimento del processo (sistema cyberfisico).

IN COSA CONSISTE L’AGEVOLAZIONE

A fronte della concessione di finanziamenti o leasing da parte di banche o società di leasing convenzionate a copertura del 100% del programma d’investimenti, aventi durata fino a 5 anni e importo compreso tra 20.000 e 4 milioni di euro, è riconosciuto un contributo in conto impianti calcolato convenzionalmente come un abbattimento degli interessi pari al 2,75% su un finanziamento della durata di 5 anni a rimborso semestrale.

Per gli investimenti in tecnologie digitali e tracciamento e pesatura rifiuti, il contributo statale in conto impianti di cui all’art. 2, comma 4, del D.L. n. 69/2013 è concesso con una maggiorazione del 30% rispetto alla misura massima stabilita dalla disciplina (articolo 2, commi 4 e 5 del D.L. n. 69/2013 e relative disposizioni attuative), fermo restando il rispetto delle intensità massime di aiuto previste dalla normativa europea applicabile in materia di aiuti di Stato. Il contributo in conto impianti, per questa tipologia di investimenti, è pari al 3,575% / 4%, sempre calcolato convenzionalmente come abbattimento interessi su un piano di rimborso semestrale a 5 anni.

 

COME SI OTTIENE L’AGEVOLAZIONE

Le richieste di agevolazione SABATINI CONTRIBUTO BENI STRUMENTALI possono essere presentate agli Istituti bancari ed agli Intermediari finanziari convenzionati, esclusivamente tramite PEC.
La banca/intermediario finanziario, effettua una prima verifica formale della documentazione ricevuta ed inoltra la richiesta di prenotazione risorse al MISE.

La richiesta viene inoltrata dagli intermediari al MISE su base mensile, entro il sesto giorno del mese successivo alla ricezione della PEC da parte della PMI

La banca/intermediario ha facoltà di concedere il finanziamento alla PMI mediante l’utilizzo della provvista resa disponibile da CDP o mediante propria provvista.
Una volta deliberato il contributo da parte del MISE, la banca/intermediario hanno tempo fino alla fine del mese successivo per la stipula del contratto con la PMI (qualora non sia stato ancora stipulato). A seguito dell’erogazione del finanziamento/stipula contratto di leasing su cui si appoggia l’operazione, l’impresa beneficiaria, pena revoca dell’agevolazione concessa, è tenuta a presentare apposita dichiarazione di avvenuta ultimazione dell’investimento6 entro 60 giorni dal termine ultimo previsto per la conclusione del progetto (12 mesi dalla stipula del contratto di finanziamento) e a presentare la richiesta di erogazione unica (R.U. da presentare una volta che le fatture relative all’investimento sono interamente pagate) del contributo entro 120 giorni dallo stesso termine.

L’erogazione del contributo avviene in un’unica soluzione a seguito della richiesta (R.U.) inoltrata dall’azienda dopo la conclusione dell’investimento.

Per saperne di più,

  • trovare la giusta forma di finanziamento,
  • avere certezza del contributo
  • e valutare la coerenza con il credito d’imposta al 50% e poter usufruire di questa agevolazione

scrivi a info@creditcast.it o prenota la tua video call dal sito www.creditcast.it e ricorda che ” Chi prima (e meglio) presenta le domande più alte ha le possibilità di ottenere contributi.